Il farro -cucina ed equilibrio
Perché mangiamo sempre le stesse cose?…Abitudini? Influenze dettate dalla grande distribuzione? E’ importante comprendere specialmente oggigiorno che una dieta varia e sana garantisce dei vantaggi importanti per il nostro benessere mentale e fisico nel tempo. Un prodotto che va utilizzato maggiormente nelle nostre diete settimanale è il farro (in forma integrale/decorticato) un cereale straordinario,la cui origine è antichissima, originario della zona della mezzaluna fertile; veniva consumato in grandi quantità dai romani e dagli egizi in zuppe e minestre, ma anche sotto forma di farina per fare pane e polenta, ci sono diversi diversi reperti e illustrazioni che dimostrano che per esempio gli egizi facevano fermentare gli impasti per diverse ore o tutta la notte per poi cuocerli in varie ceramiche del tempo irrorati con grasso animale o su rocce roventi.
Prima dell’introduzione della moneta coniata, il farro era così prezioso da essere usato come forma di baratto, vera e propria moneta di scambio e veniva donato anche per fare regali in occasione di eventi speciali. Inoltre, il farro era utilizzato come unità di misura per pagamenti e tributi (i cittadini e le province erano tenuti a versare tributi allo Stato romano, e parte di questi poteva essere riscossa in natura, con il farro che rappresentava una delle merci agricole più comuni e preziose per questo scopo). .Ha sempre avuto un ruolo prioritario nell’evoluzione e nella sussistenza dei popoli del mediterraneo,garantendo nutrienti di qualità e un’identità solida su cui contare,specialmente nelle zone rurali e del centro Italia . L’uomo durante la sua evoluzione,specialmente negli ultimi 100 anni ha ridotto il suo consumo dato che, essendo una varietà rustica ha una resa più bassa rispetto alle varietà odierne di grano tenero e duro più addomesticate ed efficienti. Un altro motivo è che il farro ha delle glume robustissime (parti esterne) ,e quindi ci vogliono macchine specifiche per romperle,tempo e pazienza.


Ma è bene ricordare che le tipologie di farro (in particolare il Triticum dicoccum e il Triticum monococcum) hanno un fabbisogno idrico inferiore rispetto al grano tenero, mostra una maggiore tolleranza alla siccità e non richiede terreni particolarmente fertili ,questo perché essendo una specie più antica e meno “addomesticata”, il farro tende ad avere un sistema radicale più sviluppato e profondo rispetto a molte varietà di grano tenero moderno. Gli permette di attingere acqua da strati più profondi del terreno, rendendolo meno dipendente dalle precipitazioni superficiali o dall’irrigazione.
Questa rusticità si traduce in una maggiore resistenza a condizioni avverse.
Cio’ ci fa comprendere che questi sono i cereali da promuovere e da consumare in un periodo storico nel quale le risorse naturali sono sempre piu’ limitate, vanno messe al centro dei nostri stili di vita e diminuire il consumo dei grani moderni che sono sviluppati per produrre tanto su larga scala, (inquinando e impoverendo il suolo tramite l’utilizzo massiccio di prodotti chimici) ma che a livello nutrizionale ci nutrono poco.

L’utilizzo del farro come altri cereali e verdure (orzo,miglio,pastinaca,cardo ecc.) che hanno fatto parte della nostra identità mediterranea per secoli deve essere rivalutata ,ci sono piccole aziende agricole sul nostro territorio che si occupano di una produzione biologica, e promuovono queste varietà . Sono queste le realtà che vanno rese protagoniste per creare un rapporto di fiducia tra la terra,il produttore e il consumatore. Alimenti derivati dal grano tenero e duro che mangiamo oggi sono recenti e sono diventati i pilastri della dieta in molti paesi, ma come già ribadito, specialmente se consumati allo stato raffinato non ci donano basi solide nella nostra dieta,soppiantando cereali più rustici e nutrienti come il farro.
Solo tramite la conoscenza possiamo sensibilizzare e promuovere uno stile di vita differente da quello attuale che non ci sta portando da nessuna parte.
Grazie per la lettura
Marco
fonti: Amore terra