La vie en rose

La vie en rose -un dolce che valorizza ingredienti “poveri” dove non c’é alcun tipo di zucchero per preservare e amplificare i veri gusti,in questo caso: della barbabietola rossa,della malva e dell’yogurt di capra.

E’ un’ode sentita e visiva alle innumerevoli donne che, attraverso i secoli, hanno intessuto la trama della nostra cultura culinaria. È un omaggio alla loro sapienza, alla loro dedizione instancabile e all’amore con cui hanno trasformato ingredienti semplici in storie da assaporare, trasmettendo di generazione in generazione il patrimonio inestimabile delle tradizioni gastronomiche.

La scelta del rosa dominante non è casuale: evoca la delicatezza e la forza intrinseca della femminilità, la dolcezza dei ricordi e delle tradizioni familiari sin dall’infanzia legati ai profumi e la passione che danno valore ad  ogni gesto in cucina. Le texture contrastanti e le sfumature di colore all’interno del piatto rappresentano la complessità e la ricchezza del contributo femminile: dalla precisione delle ricette tramandate con cura, alla libertà creativa che trasforma ogni pasto che preparano  in un’opera d’arte. 

Il mondo di Cucina ed equilibrio-la vie en rose
Barbabietola rossa-Malva e yogurt di capra

Per secoli, il focolare domestico è stato il cuore pulsante della vita familiare, e le donne ne erano le indiscusse custodi e artefici con amore e spensieratezza (come descritto anche nella canzone la vie en rose,appunto, di Edith Piaf ).

Per gran parte della storia, le ricette e i procedimenti  non erano scritte, ma tramandate oralmente di madre in figlia. Le donne erano come dei libri parlanti ricco di un immenso patrimonio di conoscenze, tecniche e segreti culinari.

La capacità di “arrangiarsi” e innovare con creatività è stata la scintilla che ha permesso lo sviluppo e la diversificazione delle innumerevoli ricette regionali italiane.

 …Ricordiamo per esempio anche il lavoro svolto di  Marietta Sabatini,cuoca di Pellegrino Artusi, che fu la vera ispiratrice e collaboratrice del suo celebre libro  “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”. Il suo contributo pratico fu fondamentale per la stesura di quello che è ancora oggi considerato la “Bibbia” della cucina italiana.

E nel ‘900, figure come Ada Boni (“Il Talismano della Felicità”) e Amalia Moretti hanno portato la cucina casalinga nelle case degli italiani attraverso libri e rubriche.

Quindi in questo momento storico dove ci sono tantissimi cambiamenti in atto e dove le problematiche legate al cibo non fanno che aumentare dovremmo fare tutti noi un passo indientro, riscoprire l’importanza e il rispetto che si dava al cibo fino a 50/60 anni. Solo tramite la conoscenza e lo studio possiamo comprendere come siamo legati in modo indelebile ad esso. Influenza il nostro benessere,la nostra salute e il nostro stato d’animo. Promuoviamo quindi un stile di vita e uno stile alimentare sano,stagionale e locale trasmettendo ed educando ai nostri figli principi giusti ed etici,il quale di conseguenza saranno anche duraturinel tempo.

Grazie per la lettura

Marco