Il miglio: un cereale importante nel mondo odierno

 Il miglio 

E’ una pianta  termofila, che necessita di temperature elevate per crescere, tendenzialmente le varietà sono estive e la durata del loro ciclo di vita è abbastanza breve 3-4 mesi.

Il miglio ha una spiccata resistenza alla siccità e non mostra particolari esigenze pedologiche, perciò si presta per la coltivazione in aree aride o semidesertiche e su suoli poveri.E’ facilmente digeribile ed è naturalmente senza glutine, adatto quindi anche all’alimentazione dei celiaci. Anticamente il miglio veniva consumato spesso insieme ad altri tipi di cereali, legumi e verdure.

Largamente utilizzato per l’alimentazione umana all’epoca dei Romani, raggiunse la massima diffusione in Italia  nel primo Medioevo, durante il quale veniva considerato un ottimo sostituto della carne nei periodi di astinenza prescritti dalla Chiesa, In quei  periodi  venne coltivato maggiormente nelle aree rurali dell’Italia centro-settentrionale. Esso era cibo per contadini e fasce di popolazione meno abbienti, consumato con frequenza. All’inizio del XIV secolo in Toscana occidentale il miglio venne maggiormente adoperato  per il processo di panificazione miscelato ad altre farina il quale donava dei pani molto nutrienti e sostanziosi,utilizzabili anche dopo diversi giorni,veniva adoperato anche per la preparazione di zuppe, minestre da condire rigorosamente con olio e lardo veniva fatta polenta, prodotta tendenzialmente al nord italia,con sughi di funghi e carne, il quale col tempo é stata sostituita pero’  dall’arrivo in italia del mais (varietà piu’ produttiva ed efficiente).

Il mondo di Cucina ed equilibrio -L'importanza del miglio in alimentazione

Storia  sul miglio

“..Esiste una leggenda africana (burkina faso ed etiopia) legata al miglio. Si narra che un uomo partì in un viaggio per cercare del cibo per sfamare la sua famiglia durante un periodo di siccità. Non trovando niente decise di portare della sabbia alla famiglia per non sentire la vergogna di tornare a mani vuote. Quando la moglie aprì il sacco si accorse però, con sorpresa dell’uomo, che dentro c’era del miglio. Metà lo mangiarono e metà lo seminarono. A partire da quel giorno non soffrirono più la fame. Secondo la leggenda per ricordare la provenienza del miglio anche oggi dentro alle pannocchie si trova sempre un po’ di sabbia…”

Da ricordare anche che i chicchi del miglio durante il loro ciclo di vita  vengono di rado attaccati da parassiti,non si deteriorano durante lo stoccaggio e viene comunemente segnalata una durata di conservazione molto lunga. Anche nella parte centrale dell’Africa è stato, ed è consumato tutt’oggi come alimentato cardine nelle diete delle persone locali,insieme al sorgo e al teff , date le sue caratteristiche  può essere trasformato in porridge,accompagnato a carne pesce e inserito nelle zuppe, alcune popolazioni locali producono anche la  birra con il  miglio bevanda  tradizionali  in alcune parti dell’Africa sub-sahariana ma anche in Asia.

 

Produzione di lievito: Una curiosità interessante riguarda l’uso del miglio per la produzione di lievito. Si riteneva che il lievito più pregiato fosse ricavato proprio dal miglio, probabilmente dalla fermentazione.

In un periodo storico come questo, dove lo sfruttamento delle risorse primarie sta andando verso il collasso e iniziano a scarseggiare, bisogna fare un cambio di paradigma, coltivare varietà che non hanno bisogno di tante risorse primarie per crescere (acqua,suoli molto fertili ecc) e allo stesso tempo diversificare le nostre diete alimentari e prediligere piu’ varietà di cereali diversi ma allo stesso tempo anche piu’ nutrienti  come il miglio,farro,orzo;

cereali (in versioni integrali) che hanno sempre fatto parte della nostra tradizione italiana; ma che sono stati “promossi” poco dalla grande distribuzione dal 900’ in poi, solo perche’ non hanno un elevata produttività e hanno margini di guadagno inferiori rispetto alle varietà moderne di mais,riso,grano tenero e duro.

La nostra identità ed etica morale di popolo ricco di storia e cultura ci sta chiedendo d’affrontare un ostacolo difficile per molti di noi da oltrepassare, quello di modificare le nostre abitudini alimentari  attuali, i quali non sono in sintonia con l’ambiente e stanno recando molti danni all’intera comunità e alla natura.

 Educare,conoscere e promuovere uno stile di vita sano,etico e in simbiosi con il mondo che ci circonda puo’ essere  un passo importante da fare e che puo’ creare speranza per il nostro futuro e per quello delle nuove generazioni.

Grazie per la lettura 

Marco

 

Fonti : miglio humanitas 

fondazione slow food

miglio