Un prodotto che ci caratterizza e ci distingue, simbolo di convivialità, apprezzata da tutti per la sua incredibile versatilità . Alimento immancabile nei nostri scaffali di cucina, con forme e volumi diversi,il quale piace a tutti . Questo alimento é la pasta .
I racconti e le testimoninze della produzione e del suo consumo sono antichissime, tanti sono i fatti legati ad esso. Immaginiamo per esempio a quanta storia c’é dietro a come sono nati i vari formati di pasta che abbiamo la fortuna di avere in Italia: aneddoti d’amore,sbagli,ricordi e devozione. Nel nostro paese questo alimento e la sua produzione, ha ricoperto tanti ruoli importanti che hanno influenzato vari settori :
–sociale era considerata una risorsa importante per il popolo durante i lunghi viaggi e nei periodi di carestia.
–religioso perche’ questo alimento veniva preparato (ancora oggi ) nei giorni di festività durante l’anno solare.
-ma anche politico perche’ tramite scelte adeguate e non , di chi é al potere si sono create delle dinamiche che hanno influenzato il modo di produrre questo prodotto, con conseguenze positive e negative sulla popolazione.
Per i contadini italiani specialmente nel medioevo e nel rinascimento ,la corretta produzione della pasta o la buona riuscita di un raccolto era dovuto a un vero e proprio dono divino ,essenziale per la vita. La semina per esempio era un momento decisivo e molto scaramantico si facevano preghiere,benedizioni e si invocavano addirittura protezioni dall’alto. Nei periodi di raccolta e di trebbiatura (separazione del grano,dalle parti esterne e foglie) invece era usanza celebrare il duro lavoro svolto con feste e canti per ringraziare la terra. C’erano dei veri e propri legami da parte di queste umili persone che per secoli si sono presi cura della fertilità dei suoli e di preservare varietà autoctone arrivate fino ai giorni nostri.

Ed é anche grazie a tutte queste pratiche e gesti d’amore verso il proprio territorio che la pasta é diventata conosciuta e apprezzato da molti.
La produzione e le quantità nel corso del tempo sono cresciuti molto; grazie a metodi di produzione piu’ efficienti e organizzati.
Ma come al solito, tendiamo a non imparare dal passato per prevenire il futuro. Bisogna ricordare appunto che la macinazione dei cereali fino alla fine dell’800′ é avvenuta in modo grezzo si rimuovevano solo le parti piu’ grossolane dei chicchi di grano per darle spesso agli animali, rimaneva comunque ancora molta crusca e fibre alimentari all’interno delle farine , quindi erano molti piu’ nutrienti rispetto alle farine che troviamo oggi per produrre la pasta. Con l’avvento dei rulli molitori si riusci’ ad ottenere un prodotto raffinato “puro” senza traccie di crusca e fibre, adatto a lunghissimi trasporti,ad essere conservato per molto tempo e non viene attaccato dai piccoli insetti .
…” Le aziende che producono una farina e una pasta di qualità sono per pochi, mentre la quantità é per molti “…!
Secondo me questo é un sistema alimentare che non ci porta da nessuna parte e a beneficiarne sono solo i colossi della grande distribuzione che non danno di certo priorità al benessere e alla salute dei consumatori o dell’ambiente (come vogliono farci credere dalle loro pubblicità e strategie di posizionamento sul mercato) . Tantissimi sono gli studi e articoli correlati a monoculture intensive, di pochissime varietà di grano duro con alta produttività e resistenza selezionate dagrandi industrie agricole , vengono coltivate in varie parti del mondo con l’aiuto di fertilizzanti chimici ed erbicidi (erbicidi sono progettati per colpire specifiche tipologie di infestanti, risparmiando la coltura di grano), dove rovinano e inquinano interi territori, ma anche la fertilità dei suoli e distruggono la biodiversità.
(E’ importante sapere che il grano duro importato dal Canada e dalla California, usano molto il glifosato,questo e un punto da tenere in considerazione.)
…-Glifosato, un erbicida, utilizzato purtroppo anche per altre varietà e coltivazioni-
-Deossinivalenolo (DON) è una delle micotossine più diffuse negli alimenti e nei mangimi-…
Purtroppo diverse aziende produttrici di pasta italiane importano questi grani e l’usano nella produzione di farine e pasta secca. Tutto cio’ solo per generare di piu’, pensando esclusivamente alla quantità e al profitto dimenticando l’etica e l’identità che noi italiani dovremmo avere nei confronti di questi prodotti e del nostro territorio.
Ci sono anche altri fattori per comprendere la qualità della pasta sono: il metodo d’essiccazione , un giusta estrusione durante la trafilatura, la rugosità e l’odore, il quale influiscono in modo rilevante sulle “prestazioni” del prodotto finale.
E’ importante che noi consumatori facciamo scelte piu’ responsabili e consapevoli per tutelare, promuovere la vera qualità e il duro lavoro dei piccoli pastifici locali che sostengono gli antichi saperi e sapori della pasta italiana. Ci vogliono anche delle regolamentazioni da parte del governo piu’ chiare e precise per facilitare le scelte dei consumatori.
Ritroviamo grazie alla conoscenza e alla cultura l’identità corretta che ci caratterizza come popolo.
E’ fondamentale comprendere cosa mangiamo, la sua origine e come é stato prodotto. Quindi non riduciamoci solo a guardare e a scegliere il prezzo della pasta piu’ basso, perche’ é un costo fasullo, la pasta di scarsa qualità costerà di piu’ sotto altri aspetti (nutrizionale e gustativi) e in tutti cio’ non ne beneficiamo ne noi ne l’ambiente.
Grazie per la lettura
M.A.
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