Il polpo e l’avidità umana

Il polpo e il rapporto con l’uomo e l’ambiente! 

Animale con un intelligente sbalorditiva,hanno un ciclo evolutivo impressionante che inizia milioni di anni fa,  abituati a vivere in solitudine , sono esseri alquanto timidi,e solo nei periodi d’accoppiamento vanno alla ricerca di potenziali partner .  I polpi sono cacciatori notturni e, una volta catturata la preda, la immobilizzano con i tentacoli e usano il becco per romperne i gusci e gli ossicini (nel caso di crostacei o molluschi). .Sono esseri senzienti e hanno più di 500 milioni di neuroni sparsi su tutto il corpo e questo fa sì che anche i loro tentacoli siano in grado di svolgere varie funzioni autonomamente mentre le altre parti del corpo svolgono altri compiti. 

La varietà  tipica del mediterraneo (Octopus vulgaris) insieme a molte altre specie di cefalopodi hanno un ciclo di vita breve di un anno e mezzo due anni e la loro  vita termina dopo essere arrivati allo scopo di procreare generazioni future.  I maschi una volta effettuato la fase di corteggiamento e fecondazione delle uova della femmina , dopo pochi mesi si lasciano andare diventando sempre piu’ deboli e facili prede per gli altri pesci, le femmine invece  proteggono le uova fino alla loro schiusa ,ma allo stesso tempo non mangiano più e nel giro di poche settimane dopo la schiusa di esse, moriranno.

I polpi si  sono adattati  nel corso degli anni ai continui rischi presenti nel mare quindi hanno escogitato alcuni metodi per riuscire a sfuggire ai predatori. Sanno mimetizzarsi,cambiare colore e sono in grado di creare forme diverse con il loro corpo, possiedono milioni di cellule specializzate chiamate cromatofori. Queste cellule contengono pigmenti di diversi colori: giallo, rosso/arancione e nero/marrone; ogni cromatoforo è collegato direttamente a un nervo e può essere controllato individualmente dai muscoli circostanti. Quando quest’ultimi  si contraggono, il pigmento si espande, rendendo il colore più visibile. Quando i muscoli si rilassano, il pigmento si ritrae, facendo quasi scomparire il colore.

Questa rapida espansione e contrazione permette al polpo di creare sfumature e “camuffamenti” complessi in brevissimo tempo, adattandosi perfettamente all’ambiente circostante.

Un altro sistema per sfuggire a potenziali predatori il polpo possiede l’inchiostro  che espelle quando si sente minacciato e non ha un posto dove ripararsi, il quale è anche in grado di danneggiare fisicamente il nemico. Contiene un enzima chiamato tirosinasi che, spruzzato negli occhi dell’aggressore, provoca irritazione e difficoltà visive. Secondo i biologi marini la sostanza riuscirebbe anche a inibire olfatto e gusto dei predatori, rendendo più difficile l’individuazione del polpo.

Sono animali invertebrati quindi riescono a nascondersi in rocce e in fessure molto piccole dato dal fatto che non hanno ossa . Utilizzano conchiglie,frutti,sassi o piante morte come riparo.

La forte domanda in crescita  sta portando molte pressioni sull’equilibrio marino di questa specie sempre più presente sotto i riflettori della grande distribuzione e nei menù dei ristoranti . Ogni anno si raccolgono troppi polpi che non riescono a riprodursi , con la scusa che cefalopodi  più piccoli sono  migliori da mangiare, mettendo così in grave pericolo una specie già in cattive acque. Di conseguenza diverse multinazionali e colossi del mondo della pesca in Europa e in altre parti del mondo, negli ultimi decenni, stanno investendo e spingendo (anche grazie all’aiuto da parte dei governi tramite fondi pubblici) per realizzare allevamenti di polpi in mare aperto o in vasche chiuse su terra ferma. Cercando di controllare e gestire l’intero ciclo di vita di questa specie marina. 

 

Come abbiamo visto curiosità,tendenza ad esplorare, e conoscere l’ambiente che li circonda li rende un animali molto dinamici e attivi : in cattività sarebbero quindi facilmente frustrati. Con molta probabilità, l’allevamento di massa di polpi porterebbe ad ambienti improduttivi, controllati e  privi quindi di input sensoriali.

Ci sono diversi studi scientifici che dimostrano che la natura solitaria dei polpi non é adatta e conforme a vivere in enormi vasche con altri individui, il quale puo’ creare  stress e potenziali  fenomeni di cannibalismo. Il polpo é una specie carnivore si alimenta di bivalvi,piccoli pesci e gasteropodi, un ennesimo allevamento di un specie di questo tipo ,porterebbe ancora maggior pressione sugli oceani (già sovrasfruttati ) e un  incremento della pesca intensiva su larga scala legata alla produzione di farine e oli di pesce per l’acquacoltura.

“Il mondo sta affrontando una crisi dovuta allo sfruttamento eccessivo della pesca. L’allevamento ittico è responsabile di molta della pesca industriale che sta mettendo in pericolo la fauna dei nostri mari. Circa il 20-25% dei pesci pescati in natura sono utilizzati per produrre farina e olio di pesce, ovvero cibo per pesci carnivori da allevamento.”

Ennesima prova che non riusciamo a comprendere e rispettare il leggero equilibrio che esiste in qualsiasi specie vivente sul nostro pianeta e che al posto di trovare soluzioni di questo tipo ,sfruttando  e umiliando sempre di piu’ animali e piante ,vanno compresi  i loro stili di vita,rispettarli e adeguarsi di conseguenza nel prelevare solo cio’ di cui abbiamo bisogno realmente. 

Non c’é  necessità di trovare nei  ristoranti e nei supermercati questa specie ogni giorno, non abbiamo un reale bisogno di creare e  impiegare ulteriori risorse fondamentali per molti , per fare arricchire pochi e non abbiamo nemmeno  il diritto  di modificare e imporre stili di vita completamente diversi dalle abitudini secolari di alcune specie proprio come il polpo. Ci vuole una maggiore gestione ed eticità nei confronti delle materie prime disponibili, sia allo stato selvaggio , che in ambienti “controllati“  gestendoli  con cura comprendendo  che sono risorse limitate . Ci devono essere anche più controlli in mare e fermi pesca nei periodi riproduttivi .

Solo cosi potremo veramente dire di essere un popolo evoluto e intelligente. Dato che l’avidità non porta da nessuna parte.

grazie per la lettura 

Marco 

Fonti 

https://www.fao.org/in-action/globefish/news-events/news/news-detail/Octopus-supplies-tight/en

 

https://www.nationalgeographic.it/perche-i-polpi-cambiano-forma-e-colore